LE ISTITUZIONI DISCUTONO IL TEMPO VOLA E LE FIBRE DI AMIANTO UCCIDONO

Inizia malissimo il nuovo anno. Nella notte del 02 Gennaio 2017, siamo stati costretti a subire la prima vittima causata dalle fibre Killer di Amianto.
Tocca a Daniela Cavallotti, a soli 67 anni, dopo avere lavorato 25 anni nel palazzo Pirelli di Via M. Gioia a Milano, per MESOTELIOMA PLEURICO.

Daniela, così come scrive il collega e Presidente del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio di Sesto San Giovanni (Milano), da sempre, senza remore ne paura, è stata impegnata nelle lotte per la difesa dei lavoratori e per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro, insieme a un piccolo gruppo di delegati. Ha condotto tante battaglie, oltre a quelle sindacali, per la bonifica dei siti contenente amianto a cominciare dalle scuole.
Fra queste sue tante battaglie vogliamo ricordarne alcune, quelle fatte assieme a pochi delegati RSU: la bonifica dall’amianto del Museo di Storia Naturale (metà di tantissime persone, in maggioranza bambini), della sede di Via Larga (sottotetto e altre stanze), di Palazzo Marino (spogliatoi dei vigili e dei commessi), del Museo Egizio e di tante altre sedi, compreso il palazzo in cui lavorava, dove i dirigenti avevano sempre negato la presenza d’amianto.
Oggi siamo colmi di tristezza e di rabbia, pensando alla causa morte di Daniela. Con lei se ne va una parte di tutti noi che abbiamo condiviso vittorie, sconfitte, desideri e tante lotte, per la collettività.
La sua vita, fin da giovanissima, bella ragazza dai capelli rossi, il suo impegno, il suo esempio di combattente, determinata e caparbia, di persona senza pregiudizi che ha fatto una scelta di campo senza compromessi, di partigiana, perché sempre schierata dalla parte dei lavoratori, dei più deboli, di coloro che soffrivano di patologie asbesto correlate, ne fanno un esempio di ciò che significa la parola, tanto abusata, “umanità”. L’umanità che l’ha portata a lottare fino all’ultimo istante della sua vita, non certo per se stessa, ma perché, anche gli altri suoi colleghi di lavoro, gli ex esposti e i cittadini, fossero consapevoli di cosa rischiavano, avevano e avrebbero rischiato fino a quando esisteranno prodotti contenenti amianto e coibentazione di impianti.
Ciao Daniela, per noi è un onore averti conosciuto e aver lottato al tuo fianco. Rimarrai come esempio di lotta, di serietà, di caparbietà, di professionalità e di correttezza, ci mancherai.

Il Presidente del Coordinamento Nazionale Amianto
Salvatore Nania

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