L’INCENDIO “ECO X” POMEZIA E’ IL DISASTRO ANNUNCIATO DEI DEPOSITI TEMPORANEI

L’incendio della “ECO X” di Pomezia riapre la nostra denuncia di sempre sulla necessità di determinare regole importanti per l’apertura dei depositi temporanei. Abbiamo più volte denunciato alle autorità competenti che l’Italia è piena di potenziali ECO X e probabilmente la facilità di aprire un deposito temporaneo sta dando opportunità all’imprenditoria di seminare il territorio di probabili bombe ecologiche non controllate.

Lo Sportello Nazionale Amianto fa appello ai legislatori Nazionali e Regionali per fermare e ridisegnare caratteristiche ed iter autorizzativi di decine di migliaia di potenziali “ECO X” sul territorio, che autorizzati dagli organi periferici ( Spesso Provincia ) per base solo di alcune autocertificazioni, certificati di Idoneità tecnica del personale e Certificazioni Antimafia , sono stati aperti e possono ancora nascere per tutto il territorio nazionale.

Questi depositi che godono di un iter autorizzativo “ridotto in procedura ordinaria” non hanno l’obbligo di legge di rispettare tutte le prescrizioni e controlli di idoneità strutturale e di idoneità dei cicli di lavoro che sono obbligatori per i grandi impianti come ad esempio le discariche e molto spesso non sono controllati nell’arco dell’esercizio se pur qualche “leggera” indicazione esisterebbe, così molte volte vengono autorizzati per ospitare 10 tonnellate di rifiuti e poi ne ospitano migliaia.

Le licenze sono rilasciate dalle amministrazioni periferiche secondo iter semplificato per come si legge nella “Legge” di riferimento che cita testualmente :

COSA SONO I CENTRI DI RACCOLTA

I centri di raccolta comunali o intercomunali sono aree presidiate ed allestite dove si svolge unicamente attività di raccolta mediante raggruppamento per frazioni omogenee dei rifiuti urbani e assimilati.

CHI DEVE ISCRIVERSI

L’impresa che gestisce il centro di raccolta deve iscriversi all’Albo Nazionale Gestori Ambientali ,con procedura ordinaria, nella Categoria 1 per l’attività di “gestione dei centri di raccolta”

L’impresa presenta la domanda di iscrizione alla Sezione della Regione o della Provincia dove ha la propria sede legale.
Le imprese con sede legale all’estero, presentano la domanda di iscrizione alla Sezione regionale o provinciale nel cui territorio é istituita la sede secondaria con rappresentanza stabile.

L’iscrizione deve essere rinnovata ogni cinque anni (articolo 212, comma 6, decreto legislativo 152/2006).

PROCEDIMENTO DI ISCRIZIONE

Iscrizione/Rinnovo ordinaria nelle categorie 1 – 4 – 5

Le imprese e gli enti che svolgono attività di raccolta e trasporto di rifiuti urbani ed assimilati (categoria 1), raccolta e trasporto di rifiuti speciali non pericolosi (categoria 4), raccolta e trasporto di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi (categoria 5) si devono iscrivere all’Albo Gestori Ambientali nelle categorie 1 e/o 4 e/o 5, con procedura ordinaria.

Nota: i Consorzi di Comuni, le Aziende Speciali e le Società di gestione dei servizi pubblici di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 che svolgono attività di gestione di rifiuti urbani e assimilati si possono iscrivere nella categoria 1 con procedura semplificata.

L’impresa o ente con sede legale in Italia presenta la domanda di iscrizione alla Sezione della Regione nel cui territorio ha la propria sede legale.
L’impresa o ente con sede legale all’estero presenta la domanda di iscrizione alla Sezione della Regione nel cui territorio é stabilita la sede secondaria o il domicilio.

L’iscrizione deve essere rinnovata ogni cinque anni (articolo 212, comma 6, decreto legislativo 152/2006). La domanda di rinnovo deve essere presentata cinque mesi prima della scadenza dell’iscrizione (articolo 22, decreto ministeriale 120/2014).
Si segnala che il trasporto di rifiuti pericolosi nella categoria 1 e/o 5 è subordinato alla presentazione della garanzia finanziaria.

PERCIÓ PER COME LA LEGGE PREVEDE UNA QUALSIASI SRL INTESTATA A CITTADINO ITALIANO E NON, A FRONTE DI UNA DOMANDA ORDINARIA SEMPLIFICATA PUO’ OTTENERE L’AUTORIZZAZIONE A DIVENIRE CENTRO DI RACCOLTA E COLLOCARE UNA ATTIVITÀ DI CHIARA PERICOLOSITÀ PER L’AMBIENTE E LA SALUTE IN UN QUALSIASI CAPANNONE PRESO ANCHE IN AFFITTO CON PROBABILE NONCURANZA SULLA SICUREZZA.

LA ECO X RISULTA ISCRITTA ALL’ALBO DEI GESTORI AMBIENTALI COME CENTRO DI RACCOLTA ISCRITTO ALLA CATEGORIA 1 E 4  E COME LA ECO X L’ITALIA E’ PIENA DI MIGLIAIA DI DEPOSITI TEMPORANEI E CENTRI DI RACCOLTA AUTORIZZATI IN PROCEDURA ORDINARIA IL PIU’ DELLE VOLTE DALLE PROVINCE.

Lo Sportello Amianto Nazionale ha presentato più di una istanza alla legislazione Nazionale per cui tutti i centri di raccolta aperti debbano essere sottoposti a profonda revisione. Abbiamo chiesto che vengano analizzati per ogni sito le condizioni strutturali idonee all’ospitare il rifiuto dichiarato, che vengano verificate le condizioni di sicurezza , che vengano monitorate le protezioni per i lavoratori, sia individuali che collettive, e che vengano controllate procedure e determinazioni di evaquazione e messa in sicurezza del sito per la tutela della salute dei lavoratori e della popolazione e che vengano controllate le condizioni di stoccaggio e i quantitativi e che si intervenga con confische e applicazioni di reati penali e civili che tocchino applicando una pena e nel portafoglio amministratori e soci e chiunque sia riconducibile ad illeciti.

Oggi ciò che ci sembra come spesso è accaduto in Italia è che una impresa “Arrembante” sia messa in condizione con estrema facilità di aprire un capannone in affitto “Centro di raccolta”magari con una SRL intestata a incapiente o improvvisato amministratore,  riempirlo di ogni nefandezza , fallire lasciando in capo allo stato solo una bonifica milionaria nel migliore dei casi , mentre nel peggiore, bombe catastrofiche per la salute e l’ambiente come la ECO X.

Perciò mi appello a tutti i legislatori Nazionali , Regionali , Provinciali, Comunali, alle associazioni dei territori, Alle commissioni sui Crimini ambientali a cui ho già più volte segnalato il problema e alle commissioni ambiente bilateriali di Camera e Senato anch’esse informate in più sedi, affinchè si ponga immediatamente una stretta di polizia per il controllo di tutti i depositi esistenti e si provveda alla riscrittura delle leggi che permettono forse comportamenti scellerati.

Fabrizio Protti

Presidente Sportello Amianto Nazionale

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