L’ITALIA SI RIUNISCE A MILAZZO PER PARLARE DI AMIANTO

GRANDE PARTECIPAZIONE AL CONVEGNO ORGANIZZATO DAL CNA IL 20 E 21 SETTEMBRE

EMERSE DAL CONVEGNO IMPORTANTI LINEE GUIDA

L’obiettivo da raggiungere è chiaro a tutti: un paese amianto free. Il risultato, tuttavia, è ancora lontano dalla meta, ma raggiungibile attraverso un’azione sinergica e multidisciplinare.

Se ne è discusso intensamente il 20 e il 21 settembre a Milazzo, in occasione del convegno “Amianto e ambiente” organizzato dal Comitato Permanente Esposti Amianto e dal CNA (Coordinamento Nazionale Amianto), presieduti da Salvatore Nania.

Una due giorni intensa, in cui si sono alternati gli interventi di oltre 35 esperti della tematica, i quali hanno apportato ciascuno il proprio contributo.

A 26 anni dalla legge 257\92 che ha messo al bando l’amianto, si continua a morire di mesotelioma pleurico e di altre patologie asbesto correlate, non esiste un protocollo per la sorveglianza sanitaria degli esposti alle fibre killer uguale in tutta Italia, ma soprattutto si è ben lontani dall’obiettivo principale: vivere in un paese ad amianto zero.

Secondo i dati resi noti dalla dott.ssa Lucia Fazzo, dell’Istituto Superiore di Sanità, nel periodo compreso tra il 2003 e il 2014 in Italia si sono verificati 13.051 decessi per mesotelioma pleurico, pari a 1,77 casi per 100.000 abitanti. Anche se l’incidenza risulta essere maggiore al nord, per via del forte tasso di industrializzazione, è innegabile che aree rosse siano presenti in tutta la penisola, isole comprese, a testimonianza di come l’amianto fosse parte in numerosi processi produttivi e sia stato utilizzato negli anni in modo capillare nei più svariati settori.

Oltre a fare il punto sugli aspetti epidemiologici delle malattie da amianto in Italia ed in particolare in Sicilia effettuato dal Dottor Salvatore Scondotto, nel corso del convegno è stata analizzata anche l’azione della provincia di Messina in merito alla sorveglianza sanitaria dei lavoratori ex esposti, curata dallo SPRESAL.

Ad arricchire il dibattito, inoltre, le toccanti testimonianze dei referenti di numerose associazioni di vittime da amianto, di sindacalisti, medici, amministratori di città virtuose e di rappresentanti delle istituzioni, tutte accomunate dal filo rosso della sofferenza e delle battaglie per il riconoscimento del diritto alla salute.

Particolarmente attenzionato anche l’aspetto giudiziario, grazie al contributo degli avvocati Mara e Cernuto, che si battono da anni per il riconoscimento dei principali diritti alle vittime di amianto o ai rispettivi familiari. Apprezzato oltremodo, infine, l’intervento del dott. Luigi Leghissa, della Procura della Repubblica di Caltanissetta, che ha illustrato le difficoltà che giornalmente è tenuto a superare in Sicilia nel tentativo di portare avanti le sue inchieste giudiziarie.

Riteniamo sia giunto il momento di agire – dichiara Salvatore Nania, presidente del CNAdi discutere su ciò che è stato fatto e pianificare quanto ancora da fare in materia di bonifiche, per garantire a tutti il diritto a vivere e lavorare in un ambiente idoneo”

A conclusione dei lavori sono stati costituiti tre tavoli: sanitario, tecnico e giuridico, in seno ai quali sono stati individuati i principali obiettivi verso cui tendere per un paese libero da amianto. Il documento finale, letto e condiviso dai presenti, sarà inviato, insieme agli atti del convegno, alle istituzioni competenti affinché possa essere guida ed indirizzo verso una corretta legislazione in materia. Ad attendere la copiosa documentazione, in particolare, il Ministro del lavoro, Luigi Di Maio, che in una nota fatta pervenire al CNA si è detto disponibile ad un incontro per fare il punto della situazione.

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