MORTI DA AMIANTO: “ESISTONO FONTI UFFICIALI. IL PANICO IN BATTAGLIA SALVA SOLO CHI LO COSTRUISCE”

È di questi giorni una notizia che rimbalza e fa ECO tra i giornali.

Alcuni Politici che parlano di 6000 morti all’anno per AMIANTO citando fonti private NON UFFICiALI e NON RICONOSCIUTE.

Riteniamo che per onore di verità sia d’ obbligo chiarire che il dato non è ne fornito ne certificato dallo stato. Ciò che si sente e che sta trasformando in fobia una giustificata tensione della cittadinanza per la presenza ancora massiccia sul territorio dell’amianto è arbitrariamente divulgato da alcune associazioni di diritto privato che dicono di avere condotto non meglio specificate ricerche e che probabilmente mirano ad alimentare interessi privati forse alimentando e sfruttando le paure della gente  più che ad addivenire alla pragmatica risoluzione del problema.

Partendo dal presupposto che l’Amianto è un inquinante mortale e che l’utilizzo massiccio in Italia tra gli anni 40 e gli anni 90 del secolo scorso, porta con se una lunga scia di morte, riteniamo comunque doveroso puntualizzare e determinare che in Italia esistono strutture di Sorveglianza attente ed efficaci  che determinano la “conta” dei malati e che l’unica patologia incurabile direttamente legata e riconducibile all’amianto, senza dubbio è il Mesotelioma Pleurico.

Pur in presenza di ampia letteratura scientifica è impossibile con assoluta certezza assimilare come MORTI CERTE DA AMIANTO anche tutti i decessi da Tumori Polmonari, Tumori Laringei, Fibrosi ed Asbestosi che possono essere causati da moltissimi altri “scatenanti”.

Ciò non solo è profondamente sbagliato , ma potrebbe risultare pretestuoso al fine di creare appunto  un allarmismo funzionale solo a coloro che dell’allarmismo vogliono approfittare avendo forse nella battaglia per la risoluzione del problema amianto interessi differenti e più “specifici” rispetto alla verità quale terreno necessario per costruire.

Trascurando l’interesse della carta stampata che spessissimo trova in proclami allarmistici e fanfare un brodo di coltura per creare talvolta fake news vestite da notizia, il nostro appello va agli uomini di stato ed ai politici anche di Governo che in questi giorni hanno fatto ECO a dati certamente non ufficiali, di natura totalmente privatistica e forse figli di una propaganda strumentalmente impropria, non riscontrati ne certificati dallo Stato.

Occorre usare TUTTI prudenza e verità per combattere e non per alimentare mostri già sin troppo grandi!

Detto ciò e perciò riteniamo doveroso pubblicare lo studio ufficiale dei dati relativi ai casi di Mesotelioma Pleurico, redatti  e pubblicati in data Dicembre 2017 con attenzione e professionalità dal RENAM ( Registro Nazionale Mesotelioma ) e dai COR Regionali , a cura di Alessandro Marinaccio del dipartimento di Epidemiologia e attrezzature Igiene, del Lavoro e Unità di Epidemiologia Ambientale dell’INAIL, basato su dati raccolti presso i COR (Centri Operativi Regionali) della Sanità Pubblica.

Traduciamo qui l’incipit di uno studio originale prodotto e pubblicato in lingua inglese e alleghiamo l’originale, con la speranza che questa operazione verità e trasparenza anche se non venduta a caro prezzo in un libro, possa riscontrare l’interesse degli utenti scientifici e politici che potranno veramente contribuire al cambiamento e che a nostro modesto avviso devono conoscere il problema, rispettarlo e risolverlo senza inganni e strumentalizzazioni da e di nessun tipo, per rispetto della dignità di morti e ai malati.

Come eredità del grande consumo di amianto fino al divieto definitivo nel 1992, l’Italia sta attualmente soffrendo una grave epidemia di malattie legate all’amianto. Lo scopo di questo documento è di descrivere il sistema di sorveglianza per l’incidenza del mesotelioma e per fornire evidenze relative all’insorgenza della malattia in Italia e le circostanze di esposizione amianto.

metodi: Il Registro Nazionale dei Mesoteliomi (ReNaM) è un sistema di sorveglianza permanente per l’incidenza del mesotelioma con centri regionali operativi (COR) attivo in ogni regione italiana, che ha il compito di individuare il mesotelioma maligno (MM) e i casi incidenti attraverso la stretta collaborazione con le strutture sanitarie.

Il Renam e i COR raccolgono attraverso interviste standardizzate le storie del lavoro, le abitudini di vita e la storie residenziali . I dati sono amministrati da un intervistatore addestrato che interviene con professionalità e delicatezza là dove possibile sul paziente o sul soggetto parente più prossimo . Da qui sono ricavati i dati ufficiali , le figure epidemiologiche descrittive e sono stati prodotte le analisi necessarie a classificare le professioni coinvolte in esposizioni oltre che le mappe territoriali dei casi di MM.

risultati: Al dicembre 2016 il ReNaM ha raccolto 27,356 casi MM per il periodo di incidenza tra il 1993 e il 2015. Le modalità di esposizione ad amianto sono state studiati per 21.387 (78%) e e ciò ha portato a definire una esposizione professionale  per circa il 70% dei casi intervistati (14.818 ) e una esposizione non professionale rilevante del 4,9% e del 4,4% dei casi per i quali è stato rilevato rispettivamente un esposizione familiare (dovuta alla convivenza con un soggetto esposto sul lavoro) e un esposizione ambientale ( residenza in prossimità di un sito contaminato).

Discussione: La sorveglianza epidemiologica dei casi incidenti MM, per mezzo del registro nazionale è determinante per stimare l’insorgenza della malattia e identificare le circostanze dell’esposizione amianto.

È uno strumento importante per prevenire l’esposizione amianto, per sostenere l’efficacia del sistema assicurativo e per la stima affidabile dei dati epidemiologici.

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