Caso Capannone Nervi, la verità emerge: perché la giunta ha mentito su un problema di salute pubblica?

A mesi dal nostro primo intervento sulla vicenda del Capannone Nervi di Porto Recanati, la verità è finalmente emersa, nuda e incontestabile: le analisi ufficiali richieste dal Comune stesso – effettuate dall’Azienda Sanitaria Territoriale di Macerata e analizzate dall’ARPAM di Pesaro – hanno confermato la presenza di materiali contenenti amianto (M.C.A.) sulla copertura dell’edificio. Esattamente ciò che già era stato rilevato nel dicembre 2014 dai laboratori interpellati allora dall’allora Responsabile Rischio Amianto del Comune di Porto Recanati, poi sostituito.

La copertura del capannone è costituita da latero cemento contaminato da una guaina impermeabilizzante contenente amianto, completamente inglobata nel pacchetto di copertura. Non si tratta di un’ipotesi o di un sospetto: è un dato tecnico ben messo in evidenza dal professionista e dai laboratori incaricati nel 2014 ed oggi documentato da enti pubblici, terzi e certificati, dopo che il Sindaco per motivi probabilmente di opportunità politica ha messo in dubbio la presenza di amianto.

A questo punto, la domanda è inevitabile e gravissima nella sua semplicità: perché il Sindaco e la giunta attuale hanno mentito ai cittadini?

Nel luglio e agosto dello scorso anno, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Andrea Michelini annunciava pubblicamente che nuove analisi avevano escluso la presenza di amianto sul tetto del capannone, smentendo le risultanze precedenti e parlando persino di “beffa” e “scomparsa del mostro ambientale”. Eppure oggi sappiamo che non era affatto così.

Questo non è solo un inciampo amministrativo, ma una ferita profonda nel rapporto di fiducia tra i cittadini e il primo responsabile della salute pubblica. Quando viene meno la trasparenza su un tema come l’amianto, che tocca direttamente la salute e la sicurezza delle persone – specialmente di chi abita nelle immediate vicinanze dell’edificio – ci si chiede: se non possiamo fidarci del primo cittadino responsabile per legge della nostra salute, di chi possiamo fidarci? Chi tutela davvero il futuro dei nostri figli?

Se il primo cittadino è in buonafede è probabile che il nuovo incaricato a sovrintendere la responsabilità del rischio amianto per il comune di Porto Recanati non sia adeguato e la giunta debba immediatamente ricorrere ai ripari provvedendo alla sostituzione. Non si può improvvisare in un settore tecnico così delicato. O l’amministrazione ha agito in malafede, manipolando comunicazioni pubbliche in modo irresponsabile, oppure ha affidato le analisi a soggetti probabilmente incompetenti, il che implicherebbe la necessità urgente di un controllo da parte degli enti competenti e, se necessario, la revoca delle autorizzazioni a operare in questo ambito.

Lo Sportello Amianto Nazionale ribadisce il proprio impegno nel garantire che queste situazioni vengano approfondite fino in fondo, anche attraverso segnalazioni formali alle autorità competenti. Serve un’inchiesta vera. Serve un’assunzione di responsabilità. Serve restituire ai cittadini la verità che meritano.

La tutela della salute pubblica non può essere piegata a logiche politiche o incompetenza tecnica. E oggi, dopo questi accertamenti ufficiali, non ci sono più alibi ora l’amministrazione deve affrontare con responsabilità il problema assumendo tecnico competenti e andando verso la risoluzione altrimenti la fiducia in una politica che ponga al centro l’individuo la salute e la sicurezza potrebbe essere fortemente minata.

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