Amianto e Cultura: lo Sportello che racconta, forma e incanta

Ci sono realtà che si limitano a seguire la burocrazia. Altre che si rifugiano nei numeri e che fanno della “non comunicazione” lo strumento principe nella gestione del rischio amianto. Poi c’è chi, come lo Sportello Amianto Nazionale, ha scelto una strada più profonda, più umana: quella che mette al centro oltre che scienza, competenza e performance, anche la cultura come strumento di prevenzione, la bellezza come linguaggio civile, l’arte come testimonianza viva.

Perché la battaglia contro l’amianto non è mai stata lineare: è una battaglia trasversale, multicanale, multicomunicativa, in cui servono conoscenze tecniche ma anche importanti capacità comunicative, empatia, racconto, coinvolgimento.
E questa verità, lo Sportello Amianto Nazionale l’ha colta sin dal 2017, rendendola missione concreta tra informazione, formazione, scienza, tecnica e umanità.

Ha affiancato e affianca ogni giorni migliaia di amministrazioni pubbliche, ha informato e formato e continua a farlo ogni giorno,  milioni di cittadini, ma soprattutto ha creato una “cultura” fattuale: una memoria condivisa e una partecipazione collettiva alla consapevolezza, unica via per radicare nella società civile, un senso di educazione per la gestione corretta del rischio, tra diritti e doveri,  in nome della salute di tutti.

Perché prevenzione primaria non significa solo agire prima della malattia. Significa agire con fatti concreti multidirezionali, performance di eccellenza e duro lavoro che passano anche dall’educazione civica, dal creare cultura, dove necessario, divulgare sapere, costruire coscienze, anche attraverso l’arte, la parola, la storia, al fianco del presente e al servizio del futuro.
Nel nome della salute. Nel nome della vita.

Dal 2017, tra un protocollo istituzionale e una conferenza internazionale, mentre produce testi universitari, sottoscrive collaborazioni con Enti e Governi, e redige con UNI le prassi e norme di riferimento, lo Sportello ha sempre dato attenzione alla costruzione di una cultura di riflessione, che spesso conoscendo la storia ci porta a riflettere sui gironi a venire. E non solo lo ha fatto tecnicamente ai livelli piu alti dando vita, ad esempio, all’Alta Accademia di Formazione per la gestione del rischio amianto governata insieme all’UNI. Non solo ha parlato e parla, ha guidato e guida l’informazione per un bacino di oltre 16 milioni di cittadini, attraverso un sistema mutuale capillare, che supporta oltre 4000 amministrazioni italiane, che lo sostengono, nella gestione concreta del rischio amianto.

Mentre lavorava e lavora con Università e centri di ricerca per sviluppare tecnologie satellitari d’avanguardia per la mappatura dell’amianto a scala globale insieme a stakeholders internazionali di primaria importanza, mentre creava e crea eventi innovativi, momenti di confronto e dibattito tecnico scientifico con le piu alte cariche dello Stato Italiano e continentale, lo Sportello ha scelto di non smettere mai di narrare l’amianto anche dove nessuno avrebbe pensato di trovarlo:
Nei teatri, nelle scuole, nei brani musicali, nei film, tra le mani emozionate di giovani studenti o sulle labbra commosse di attori, registi, compositori.

Perché l’amianto non è solo una fibra dominio di un passato infausto e un problema di sanità pubblica governato per 33 anni anche dall’incapacità comunicativa, L’amianto è un trauma collettivo, una ferita aperta nella storia di intere comunità, e come tale, solo se non smetteremo di narrarla, capirla, condividerla, metterla a terra, con passione, con onestà, con bellezza, potremo creare la consapevolezza per sconfiggere questo continuo lutto collettivo, che ancora è una costante irrisolta che affligge il nostro presente.

Lezioni e emozioni: la cultura che protegge

Da nord a sud lo Sportello Amianto Nazionale, dal 2017 forma e informa intere generazioni:  i licei di Broni e Stradella, le scuole di Cercola, Voghera, Civitavecchia, Cuneo, Retorbido, Aulla, Monfalcone, Torino, Napoli, Alessandria, Reggio Emilia, Ferrara, Apricena, Giarre, Randazzo, Cologno al Serio, Giba, Burolo, Jesi, Campobasso, Casalfiumanese, Lavis, Nonantola, Staranzano, Furci Siculo, Cicala, Milazzo, Pomarance, Afragola, Turri, Palermo, Agrigento, Trapani, Catania, Ladispoli, San Marco Argentano, Alcamo, Fontanelice, San Benedetto del Tronto e di centinaia di altre città italiane, hanno aperto le loro aule agli esperti sul rischio dello Sportello Amianto Nazionale, che hanno portato non solo nozioni scientifiche, ma teatro, cinema, racconto, comunicazione empatica semplicità e concretezza parlando al cuore dei ragazzi per stimolare il futuro

Al liceo Cavour di Torino, 35 ragazzi hanno girato con Max Chicco un film intero, prendendosi sulle spalle la responsabilità di raccontare una cava d’amianto. A Broni, nel cuore della tragedia Eternit, centinaia di studenti hanno partecipato a giornate formative con medici, registi e testimoni diretti portati dall’associazione AVANI, così come ad Oristano insieme all’amministrazione e all’associazione locale AREA Oristano, ognuna fortemente attiva nel proprio territorio e entrambe, parte del comitato associativo dello Sportello Amianto Nazionale. Nei teatri italiani è andato e sta ancora andando in scena lo spettacolo “Ternitti”, con l’attrice Giusy Frallonardo, tratto dal romanzo civile di Mario Desiati, che ha aperto la seconda edizione dell’Asbestos International Forum di Roma organizzato dallo Sportello Amianto Nazionale, mentre il film “Vajont” della Regista Maura Crudeli, è stato proiettato in decine di scuole, sale e spazi pubblici, accompagnato da dibattiti con docenti, amministratori, cittadini organizzati insieme all’associazione AIEA.

Con il progetto “Tutti uniti contro l’amianto”, lo Sportello ha coinvolto musicisti, scrittori, poeti, lanciando concorsi per le scuole e aprendo canali di partecipazione vera, umana, accessibile.

Non è solo informazione. È trasformazione culturale.

GUARDA i percorsi, la formazione e le Riprese

Ora, un nuovo capitolo: Il Lago Incantato

In questo percorso denso di emozioni e memoria, arriva oggi un nuovo tassello: il film “Il Lago Incantato”, diretto da Max Chicco, regista torinese attento al racconto civile. Ambientato nella cava di Balangero, la più grande miniera d’amianto d’Europa, il film intreccia adolescenza e memoria, mito e bonifica, paura e coraggio.

La protagonista è Eleonora, giovane videomaker che, scavando nel passato della madre, scopre un mondo sospeso tra silenzio e dolore. Attraverso il suo sguardo, e con l’aiuto dei suoi coetanei, si riapre il dialogo con un luogo che la bonifica ha cancellato fisicamente ma non emotivamente.

Girato con il coinvolgimento diretto degli studenti, “Il Lago Incantato” è un esempio perfetto di educazione partecipata e racconto generazionale. Ed è per questo che lo Sportello Amianto Nazionale ha deciso di promuoverlo e distribuirlo, portandolo in scuole, sale, rassegne, teatri, per farne ancora una volta strumento di prevenzione e verità.

Per questo il nostro invito !

Lo Sportello lancia oggi un nuovo appello ai docenti, dirigenti scolastici, assessori alla cultura, sindaci, direttori artistici e operatori sociali:
Aiutateci a raccontare. Aiutateci a ricordare.

Se avete uno spazio, un’aula, una sala, una piazza, apritela a questa storia.
Se avete giovani da coinvolgere, fate loro vedere questo film.
Se credete, come noi, che la cultura possa salvare vite, camminate con noi.

Perché ogni volta che uno studente coglie, ogni volta che un cittadino si commuove, ogni volta che un artista prende parola, un silenzio si spezza.
E l’amianto, lentamente, diventa storia. Non più solo una minaccia invisibile, ma una coscienza collettiva.

Per informazioni : eventi@sportelloamianto.org

GUARDA il trailer de "Il Lago Incantato"

Enquire now

Give us a call or fill in the form below and we will contact you. We endeavor to answer all inquiries within 24 hours on business days.