PROCESSO AMIANTO EX ENEL TURBIGO VITTORIA DI OTTO EROI PER RICORDARE CHE UN LAVORO NON VALE LA VITA
Qualche anno fa iniziò un processo storico che divenne il simbolo della lotta contro l’amianto e delle ingiustizie, che troppe volte vedono uomini, lavoratori piegati a rischi immensi sin anche a perdere la vita pur di lavorare.
Il processo divenne un simbolo perchè gli otto operai morti tra il 2004 e il 2012 per Mesotelioma Pleurico diventarono il simbolo di una battaglia per la vita , quando ancora “in ruolo” presso quella fabbrica che li portò alla morte, alzarono la voce e cominciarono a gridare NO all’ingiustizia che permette a un uomo di mettere a repentaglio e sacrificare la propria vita per un lavoro.
“Vuoi lavorare ? Dammi la tua vita !” un immagine forte ed impietosa di un concetto che anche i sindacati hanno sottovalutato per tantissimo tempo in nome del “progresso” , troppo impegnati a trattare turni, orari flessibili premi per non lasciare al padrone ogni beneficio e dimenticandosi probabilmente che lasciavano al padrone tutto quanto perchè non c’è tutela se non c’è vita e la vita deve essere sopra a ogni cosa perchè senza quella poco contano le bandiere e le lotte.
Così questi operai soli nella loro battaglia non mollarono sino al loro ultimo respiro e purtroppo in questo caso non è raffigurazione lessicale ma la realtà. Si avvicinarono a due associazioni che da tempo difendevano già il diritto alla vita come diritto primario al lavoro e trovarono rifugio e forza per combattere contro un sistema di lavoro e di rappresentanza che sembrava unito nel cinismo e nell’indifferenza.
Sulla pelle di questi 8 Eroi si istruì il PROCESSO CENTRALE ENEL TURBIGO che vedeva discussi aspetti sia di natura civile che penale, i cui imputati, gli amministratori dell’Azienda ENEL EDIPOWER Paolo Beduschi, Valeriano Mozzon, Alberto Negroni e Paolo Chizzolini, Francesco Corbellini (†), Aldo Velcich (†) dovevano rispondere dell’accusa di omicidio colposo omissione di adozione di norme per la tutela dei lavoratori e la loro società Enel Edipower dei danni civili arrecati.
Sotto la guida del giudice Beatrice Secchi del tribunale di Milano il processo vide la difesa dell’avvocato Carlo Baccareda Boy per Edipower e di molti altri professionisti di rango che si scagliarono contro le teorie del PM Maurizio Ascione e contro gli avvocati delle parti civili costituite dalle Famiglie degli 8 Operai deceduti, dalle due uniche associazioni a supporto delle vittime A.I.E.A. e Medicina Democratica e ad INAIL.
Nessun altro , niente sindacati , nessuna rappresentanza collettiva dei lavoratori.
Il processo seguito sin dal principio dall’Avvocato Laura Mara per le vittime , vide due sentenze di assoluzione per gli imputati . La prima sentenza 1°grado 28/02/2015 ” assoluzione per non avere commesso il fatto ” e la seconda sentenza di 2°grado 21 febbraio 2017 V Sezione Penale della Corte di Appello di Milano: “assoluzione per non avere commesso il fatto”.
Ma la tenacia di quegli otto guerrieri morti per difendere un diritto non si placò e continuò attraverso lo spirito combattivo incarnato dai loro eredi e dalle combattive associazioni accompagnate da avvocati fantastici come Laura Mara.
“I morti ringraziano”, commentò dopo la lettura del dispositivo di secondo grado Chiara Misin, figlia di Oscar, operaio addetto agli impianti termici morto nel 2012 per un mesotelioma e oggi membro autorevole di A.I.E.A. Associazione Italiana Esposti Amianto e Segretario Nazionale dello “Sportello Amianto Nazionale” .
E proprio questo orgoglio e questa dignità diede coraggio e forza !
Nessuno si è fermato perchè quei guerrieri meritavano giustizia per la tutela di decine di migliaia di lavoratori contro un’arma letale come l’amianto utilizzata spesso da Killer senza scrupoli nella totale indifferenza di chi dovrebbe tutelare e proteggere.
Così A.I.E.A. con la nuova dirigenza della coraggiosa Maura Crudeli , Medicina Democratica e l’ Avvocato Laura Mara Abilissima e caparbia insieme alle 8 Famiglie seguirono per diritto alla fase di cassazione , in un processo che sembrava oramai segnato viste le continue assoluzioni di dirigenti e titolari di aziende in casi simili o più gravi come lo stesso processo ETERNIT.
Ieri la sentenza che riapre la via e scenari di speranza alla GIUSTIZIA PER LE VITTIME DELL’AMIANTO DI TUTTA ITALIA : “Annulla la sentenza impugnata limitatamente agli imputati Deduschi, Negroni e il responsabile civile Enel in relazione agli omicidi colposi in danno di: Marcoli ( Capo 1 ), Orlandelli ( Capo 2 ) , Misin (Capo 3) con rinvio per nuovo giudizio al giudice civile competente per valore in grado di appello, cui rimette anche il regolamento delle spese di giudizio di Cassazione e rigetta i ricorsi nel resto.”
Questa è storia ! E’ La storia che vorremmo sentire ogni giorno quando si parla di Amianto. E’ La storia che vorremmo sentire ogni giorno che dovrebbe vedere uniti nella lotta tutti , dalle istituzioni alle rappresentanze sindacali entrambe grandi assenti in questi processi che non dovrebbero neppure celebrarsi ma notificarsi con condanne automatiche in nome della dignità della vita sopra alla dignità del lavoro.
Questa è la storia scritta da questi 8 Eroi che hanno dato la vita insieme a moltissimi altri colleghi per renderci consapevoli che stiamo sbagliando tutto e che se non cambiamo, se non ci apriamo a collaborare tutti uniti, troppo spesso e ancora troppe volte sbaglieremo, per egoismo e salvaguardia di noi stessi e di tanti piccoli “deboli” orticelli di rappresentanza a scapito di un reale miglioramento.
Questa è una storia scritta da un associazionismo e da avvocati che non si parlano addosso , che non si auto celebrano, che non fanno proclami allarmistici inutili o non continuando a dire “Noi Siamo i Migliori” raccontando di storie ormai antiche e distribuendo solo sorrisi e poche soluzioni.
Questa è la vittoria di due associazioni combattenti e competenti come A.I.E.A. e Medicina Democratica e delle loro dirigenze che pensano alle vittime di tutta Italia che non pensano al loro piccolo orticello massacrando l’immagine degli altri “gli uni contro gli altri” e che capiscono che il mondo della rappresentanza specifica si evolve, si trasforma e che sopratutto uniti si vince.
Questo è lo spirito che contraddistingue una guerra per la costruzione di un risultato omogeneo, che deve vedere l’associazionismo di “chi fa”, che sia esso di tutela delle vittime , Associazionismo tecnico e di servizio, Associazionismo ambientalista #tuttiuniticontrolamianto per riuscire nell’intento finale che non è certamente vincere tante “Piccole” “Singole” “Egoistiche” “Personalissime” Battaglie per piacere , gloria o tornaconto personale.
Questa è la vittoria di chi lavora sistematicamente per costruire soluzioni anche con quelle parti dello stato che esistono e che provano a spezzare “il muro” di chiacchiere, incompetenza e vuoto che a 26 anni dalla messa al bando ci vede ancora paese “preistorico” nella gestione del rischio amianto e di tutti i suoi connessi , certamente per causa, merito o strategia di chi ,sino ad ora, ha scelto chi se ne occupò, se ne occupa e probabilmente se ne occuperà con risultati sotto gli occhi di tutti che mai cambieranno se non ci diamo una mossa tutti insieme, ognuno offrendo le proprie competenze e peculiarità.
Questa è una grande spinta per un futuro dove se “ognuno fa il suo” si vince !
Questa è una vittoria anche di quella parte di “Stato” e dell’“Associazionismo di rappresentanza specifico” ben rappresentato in Italia unicamente ed omogeneamente dal “CNA Coordinamento Nazionale Amianto” e da nessun altro che hanno capito che lavorando insieme entrambe collaborando per costruire , tagliando proclami autoreferenziali egoismi e mediocri rami secchi , si può fare e si può fare bene.
“Sono Personalmente Orgoglioso di fare parte del C.N.A., di contribuire allo scopo e sopratutto che Chiara Misin abbia creduto nel progetto dello “Sportello Amianto Nazionale” sistema indiscutibilmente trasparente , utile ed al servizio dei Comuni per i Cittadini in cui credo e che appunto con il Patrocinio del C.N.A. abbia contribuito a fondarlo , evolvendo il concetto di “Associazionismodi servizio strutturato” a supporto, quale strumento coadiuvante e complementare, per costruire una Nazione di Cittadini anzitutto assistita ed informata nella corretta gestione dei rischi da amianto, per cui mi auguro presto Amianto Zero. Sono orgoglioso di avere riscontrato sin da subito l’ appoggio di A.I.E.A. autorevole membro del nostro Comitato Scientifico e la benevolenza del suo Presidente Nazionale Maura Crudeli che stimo profondamente e con cui moltissime collaborazioni sono in atto su tutto il territorio nazionale , collaborazioni che vedono servizi importanti offerti dallo Sportello Amianto Nazionale appunto per i Comuni che vogliono assistere in maniera obiettiva e strutturata i propri cittadini in materia di Amianto”.
(Cit.Fabrizio Protti Presidente Sportello Amianto Nazionale).
Grandi !
Grandissimi Tutti !
Evviva !
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