Fabrizio Protti Presidente SAN: “Il D.I.T “Dipartimento di Innovazione Tecnologica” dell’INAIL è interlocutore importante e spesso parere da seguire per tutelarsi”

Quando ancora “troppo spesso” parlando di sicurezza sui luoghi di lavoro si associa l’amianto alla prevenzione del rischio, più enti coinvolti a vario titolo ed in altri ambiti a supporto degli organi decisori dello Stato, molto spesso dicono la loro dimenticandosi o peggio sovrapponendosi ad una chiara responsabilità e competenza in materia di prevenzione rappresentata indubbiamente dall’INAIL che con grande senso di responsabilità, nell’assolvere questo gravoso compito ogni anno concentra con autorevolezza, risorse e professionalità eccellenti per analizzare ogni opportunità di tutela del lavoratore e “calare” in regolamenti e indicazioni la corretta sintesi per prevenire ogni inopportunità che metta a repentaglio la sicurezza del Lavoratore.

Questo di fatto è l’assunto di competenza indiscusso, dal momento che istituzionalmente l’INAIL (Come ben descritto sul suo sito) Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, è un Ente pubblico non economico che gestisce l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie
professionali e che ha tra gli obiettivi:

1) ridurre il fenomeno infortunistico
2) assicurare i lavoratori che svolgono attività a rischio

Perciò come sempre ben scritto, è facile capire che chi è preposto a “realizzare attività di ricerca e sviluppare metodologie di controllo e di verifica in materia di prevenzione e sicurezza” sia di fatto anche l’interlocutore più credibile e certamente più autorevole ad emettere linee guida, pareri ed indicazioni per tutti gli ambiti che vedano interazione Lavoratore/Amianto e che “non augurandoselo” potrebbero vedere infortuni che spesso si identificano con l’insorgere di patologie gravi che spessissimo portano all’invalidità ed in molti casi addirittura alla morte.

Ci teniamo a pubblicare questo articolo che riporta una guida emessa dal D.I.T. Dipartimento di innovazione tecnologica dell’ INAIL, ufficio preposto ad una serie di operazioni di ricerca e controllo volte principalmente alla tutela dei lavoratori e nel caso specifico dell’ amianto, Ufficio preposto all’analisi degli ambienti di lavoro che per l’istituto indica i comportamenti ed i metodi per preservare la salute dei lavoratori in ambienti che spesso vedono l’interazione con l’amianto, dai lavori di bonifica dei SIN (Siti di interesse nazionale) sino alle sempre più “costanti” manutenzioni e dismissioni che pur in parvenza di costituire “semplici” lavori di manutenzione, spesso appunto mettono in contatto “Lavoratore ed Amianto” vista l’obsolescenza del nostro patrimonio infrastrutturale ed edilizio sia pubblico che privato.

“È molto semplice, applicare le leggi e seguire dove presenti le indicazioni degli uffici INAIL quando si lavora fisicamente in presenza di Amianto ed in interazione con esso, può significare anzitutto non farsi male lavorando, perché certamente l’INAIL non ha nessun interesse che tu te ne faccia e partire da questo concetto ci mette al sicuro da ogni interpretazione di “colpa” verso l’ente assicurativo” suggerisce Fabrizio Protti presidente dello Sportello Amianto Nazionale che prosegue “Spesso in Italia vige la cultura del “tutti allenatori della nazionale, anche tra gli enti pubblici” e quindi Agenzie Ambientali mettono bocca su ambiti di lavoro e viceversa, in una eterna lotta al protagonismo che si consuma sulla sulle spalle e sulla salute dei lavoratori e dei cittadini e questo caos confonde, crea torpore, non fa chiarezza e crea una sola vittima “La Salute” per cui molte volte in ambito Amianto, per altro il dicastero preposto alla tutela della stessa stenta a prendere posizione con disorganizzazioni controverse tra centro e territorio e così nel vulnus del tutti responsabili ma nessun responsabile a rimetterci è il lavoratore” dice Protti che conclude “ Apprezzeremmo quindi il silenzio dei molti e apprezziamo quantomai le indicazioni di chi è titolato a darne e la sua chiarezza ed autorevolezza. Perciò invitiamo i lavoratori a consultare sempre il Sito dell’INAIL o se volessero il sito dello Sportello Amianto Nazionale per controllare se esistono “guide” specifiche per prassi sicure a supporto del lavoro in presenza di Amianto e di seguirle senza indugio qualora si trovassero in situazioni d’ipotesi che li vedano coinvolti”.

Questo il valore che noi dello Sportello Amianto Nazionale riconosciamo al D.I.T dell’INAIL , perché la tutela nei confronti dei lavoratori, anche a seguito delle recenti innovazioni normative, ha assunto sempre più le caratteristiche di sistema integrato di tutela, che passa inevitabilmente dallo studio delle situazioni di
rischio, agli interventi di prevenzione nei luoghi di lavoro, per poi approdare qualora , non ci auguriamo ce ne fosse bisogno, alle prestazioni sanitarie ed economiche, alla cura, riabilitazione e reinserimento nella vita sociale e lavorativa nei confronti di coloro che hanno subito danni fisici a seguito di infortunio o malattia professionale e questo è il lavoro dell’INAIL, che si fa carico di specifiche attività tramite il suo D.I.T espletando la ricerca sia di tipo istituzionale che scientifica per garantire sicurezza per ogni attività riferita alla prevenzione del rischio negli ambienti dove vi è una interazione attiva Lavoratore /Amianto

  • redige specifiche Istruzioni operative per la tutela dei lavoratori e degli ambienti di vita durante
    tutte le fasi di bonifica da amianto, indicando le più idonee
  • procedure di monitoraggio e di valutazione dei rischi sito specifiche;
  • elabora procedure di bonifica in condizioni non convenzionali, emergenziali o di vacanza normativa.

Qui di seguito quindi riproponiamo una guida di sicuro interesse dal titolo:

RIMOZIONE IN SICUREZZA DELLE TUBAZIONI IDRICHE INTERRATE IN CEMENTO AMIANTO

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