LA SILICE E LE FIBRE DI AMIANTO KILLER INSIEME PER LA MORTE

Pubblichiamo integralmente il comunicato stampa del Presidente del COMITATO PERMANENTE ESPOSTI AMIANTO E AMBIENTE Nazionale Salvatore Nania che denuncia l’ennesima morte per Amianto sui luoghi di lavoro ma apre uno scenario agghiacciante rispetto ai rischi di esposizione in fabbriche che sino a ieri potevano essere considerate a basso rischio.

Siamo con la famiglia del lavoratore e siamo con il presidente Nania perchè l’indifferenza delle istituzioni e degli organi dello stato non può vincere sopra la giustizia e noi di sportello amianto lotteremo sempre con e per le associazioni nazionali al fianco dei cittadini e dei lavoratori per informarli , assisterli e proteggerli. 

Sportello Amianto

Fino a ieri ci siamo preoccupati di intervenire sui casi di morte avvenuti solo ed esclusivamente per esposizione alle fibre killer di Amianto, non tenendo in considerazione l’esposizione lavorativa nelle aziende di Laterizi. Certamente non per colpa nostra ma perché nessuno ci aveva interpellati.

Oggi siamo costretti ad annoverare la morte di un mio carissimo amico, LETTERIO REPICI di soli anni 67, deceduto il giorno 01/10/2016. 

Letterio ci lascia dopo avere sofferto per più di dieci anni, di cui gli ultimi tre anni con dolori atroci e inimmaginabili. Inizia con insufficienza respiratoria da sforzo e successivamente anche a riposo, tanto che ad Aprile del 2006 è costretto a lasciare il lavoro.

Letterio, soffre con dignità e rispetto di se stesso, con la sua insufficienza respiratoria, con noduli polmonari, cioè un inizio di Silicosi o Asbestosi Polmonare fino al 2014, quando viene, in data 06/10/2014, sottoposto a intervento chirurgico per TUMORE DEL COLON ASCENDENTE – TRAVERSO – DISCENDENTE – DEL SIGMA – DEL RETTO ALTO E BASSO.

Successivamente, in data 24/10/2014, effettua una RX Torace di controllo, ove viene confermata una diffusa accentuazione della trama peribroncovasale con segni di enfisema polmonare bilaterale. Contemporaneamente viene riscontrato: al campo polmonare inferiore del polmone dx si documenta opacità nodulare a contorni finemente lobulati e diametro di circa 2 cm. addensamento parenchimale a morfologia lamellare in campo medio-basale a sinistra.  Versamento pleurico basale destro.

Il tutto lo accompagna con una Metastasi diffusa al decesso dopo le atroci sofferenze sue e dei familiari che lo hanno accudito amorevolmente. Lascia la moglie e due figli.

Letterio ha lavorato presso l’azienda di Currò Carmelo Laterizi di G.S.T. Srl sita in Torregrotta dal 25/02/1976 al 30/04/2006, per ben 30 anni con le mansioni di Fuochista, addetto alla formazione dei prodotti e Capo Fabbrica, dedicando la sua vita all’azienda sia di giorno che di notte con estrema serietà, professionalità e correttezza, senza alcuna protezione dalle polveri di silice e dalle fibre di amianto che si disperdevano dalle coibentazioni delle tubazioni di alimentazione dei forni essiccatori e dai tetti in amianto cemento. Purtroppo questo non è servito a salvargli la vita, anzi ha contribuito alla sua giovane morte.

Ci dispiace enormemente rilevare come sia morto con il desiderio di vedersi riconosciuta la malattia professionale da parte dell’INAIL di Milazzo, avendo presentato cinque richieste, come previsto dalle nuove tabelle patologiche, il 13/10/2015 per: SILICOSI POLMONARE; IPERTENSIONE ARTERIOSA; IPERTROFIA PROSTATICA; INSUFFICIENZA RESPIRATORIA; NEOPLASIA DEL COLON RETTO. Purtroppo il 21/10/2015 riceve risposta da parte dell’INAIL di Milazzo a firma Gambale Maria Grazia, per quanto concerne le prime quattro con la seguente dicitura: GLI ACCERTAMENTI EFFETTUATI PER IL RICONOSCIMENTO DELLA MALATTIA PROFESSIONALE CONSENTONO DI ESCLUDERE L’ESISTENZA DEL NESSO CAUSALE TRA IL RISCHIO LAVORATIVO CUI E’ STATO ESPOSTO E LA MALATTIA DENUNCIATA.

Spesso ci siamo chiesti quando è stato sottoposto ad accertamenti?

Per altro risulta, dalla comunicazione inviataci, solo copia ricevuta di ritorno, senza la lettera di convocazione, dalla Dott.ssa Diana Artuso, Direttrice dell’INAIL di Messina e Milazzo, che in data 20 ottobre 2015 era stato convocato per essere sottoposto a controllo per una delle richieste di malattia professionale, successivamente archiviata per mancata presenza, anche se in data 18/01/2016 avevamo, venuti a conoscenza che era stato invitato a visita e non era potuto andare causa sua malattia, richiesto di riprender la pratica e sottoporlo a controllo per la definizione della stessa, considerate le sue condizioni. Non avendo ottenuto nessuna risposta in merito ci siamo permessi di diffidare la stessa Inail di Milazzo in data 21/09/2016, con risposta telefonica da parte della Dott.ssa Giacobello il 23/09/2016, mentre ero in pellegrinaggio da Santo Padre Pio, che avrebbero provveduto immediatamente a riprendere le pratiche e considerato lo stato del Sig. Repici avrebbero mandato i medici a casa. Indicazione durata si e no due ore in quanto, mi lascia un messaggio in studio che avrei dovuto ripresentare una nuova richiesta di malattia professionale, cosa confermata successivamente in data 27/09/2016 dalla Dott.ssa Diana Artuso, Direttrice territoriale Inail di Messina e Milazzo, con la precisazione che io non dovevo intervenire in quanto non autorizzato in detta pratica.

Oggi posso benissimo affermare alla Dottssa Giacobello e alla Dott.ssa Artuso di inviare i propri medici per la definizione della pratica nel cimitero di Torregrotta ove il Sig. Repici Letterio è sepolto e aspetta ancora la definizione della suddetta pratica. Forse era questo che l’Inail aspettava la sua morte per non riconoscere e erogare alcuna somma.

Ecco che rientra efficiente la richiesta inoltrata a livello Nazionale al Ministro del Lavoro e della Salute che i riconoscimenti di Malattia Professionale e di Rendita ai Superstiti devono essere effettuate, riconosciute e quantificate dai medici della Sorveglianza Sanitaria e inviate all’Inail, solo ed esclusivamente per il pagamento della rendita, in quanto l’Inail essendo un Ente Riconoscitore e Errogatore, trovasi in conflitto di interesse con se stessa nel riconoscere ed erogare.

Adesso basta siamo stanchi di combattere con queste decisioni, abnorme e discriminatorie, da parte dei dirigenti dell’Inail, chiediamo giustizia per tutti gli affetti da patologie e per le vittime.

Salvatore Nania

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