RemTech 2025 (Sportello Amianto Nazionale): La dichiarazione di intenti e l’avvio del tavolo tecnico Nazionale sull’Inertizzazione dell’Amianto

MASE e ANVUR concordi. Con lo Sportello Amianto Nazionale inizia il futuro aggregativo attorno a un tema cruciale.
Ferrara – Al RemTech si è svolto il primo Convegno Nazionale sull’Inertizzazione dell’Amianto, organizzato dallo Sportello Amianto Nazionale (SAN), che ha registrato un successo di pubblico straordinario e il più alto parterre istituzionale, politico e scientifico mai riunito in Italia sul tema.
A inaugurare i lavori è stato il Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, On. Vannia Gava, che ha sottolineato:
«Con questa iniziativa parte un percorso nuovo importante per il percorso della bonifica dell’amianto e per l’industria italiana”
Le parole del Viceministro in un contesto che premia la sinergia tra l’industria etica e la scienza come RemTech di Ferrara, suonano come una dichiarazione di intenti che decreta la fine dell’era della preistoria fatta di approcci ideologici e l’inizio del futuro. Concetto chiaramente sottolineato anche dall’intervento dell’Ing. Luca Proietti Direttore Generale delle Bonifiche per il Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Energetico.
Lo Sportello Amianto Nazionale quindi ha compiuto un altro miracolo inaspettato e ha avuto la forza di mettere attorno a un tavolo università, imprese, ministero e INAIL.
Da qui nasceranno i protocolli operativi per una vera industria nazionale dell’inertizzazione. Dichiara Protti
Il tavolo permanente dell’inertizzazione
Il convegno ha visto la benedizione istituzionale del tavolo permanente sull’inertizzazione, promosso da Fabrizio Protti e guidato dallo Sportello Amianto Nazionale, tavolo che riunira’ tutte le università italiane sotto la supervisione dell’ANVUR, insieme al MASE, all’INAIL e agli enti di Stato.
Il comitato scientifico
A coordinare i lavori il Prof. Alessandro Gualtieri e la Prof.ssa Leonelli, pionieri della ricerca sull’inertizzazione, affiancati dai massimi esperti delle università italiane.
Il Prof. Gualtieri ha evidenziato:
«La capacità aggregativa di Protti, il pragmatismo e l’esperienza nel coordinamento fattivo e pragmatico, oltre che l’entusiasmo, hanno finalmente riacceso una fiammella in un tema di rilevante importanza, attenzionato dalle università e dimenticato per decenni dai ministeri che se ne dovevano occupare. Crediamo molto in questa iniziativa».
Il sostegno delle istituzioni e dell’Europa
Il sostegno pieno del sistema accademico è arrivato dal Magnifico Rettore Prof. Antonio Felice Uricchio, Presidente dell’ANVUR, che ha espresso apprezzamento per il ruolo di regia dello Sportello Amianto Nazionale oltre che sincera stima per l’operato, l’impegno, la capacità e la rettitudine morale di Fabrizio Protti
L’Ing. Luca Proietti, Direzione Centrale Bonifiche del MASE, ha confermato «l’appoggio operativo del Ministero nel percorso di definizione dei protocolli e delle strategie nazionali».
Dal Parlamento Europeo, l’On. Anna Maria Cisint ha garantito l’impegno ad amplificare il messaggio e inserire le azioni dello Sportello Amianto Nazionale nel quadro internazionale dei driver tecnico-scientifici europei, così da accelerare l’allineamento dell’Italia alle direttive comunitarie in materia.
Le dichiarazioni di Protti
Il Presidente dello Sportello Amianto Nazionale, Fabrizio Protti, ha tracciato un quadro netto:
«Con questa sinergia che mette insieme scienza, mondo accademico, industria ed enti dello Stato sotto la guida dello Sportello Amianto Nazionale e la soprintendenza di ANVUR, costruiamo un investimento per il futuro, un seme che porterà frutti a lungo termine».
Poi ha aggiunto con concretezza:
«Sul breve resta inteso che la priorità sia mettere in campo tutte le azioni di monitoraggio e analisi che consentano di strutturare un piano discariche serio e concreto. È da troppo tempo che se ne parla ma non si è mai fatto nulla. Ora serve concretezza per la messa in sicurezza dei territori e per togliere l’Italia da un imbarazzo economico che ci rende ridicoli anche sulla capacità minima fattuale dell’ampliamento e della costruzione di discariche e che ci vede incapaci di fare tutela e impresa in un ambito così importante per la salute pubblica come la gestione dei rifiuti».
Infine ha chiuso con una nota:
«Il criterio è cambiare il paradigma. Servono investigazioni e analisi concrete, non filosofia. Dopo 33 anni lo dobbiamo ai morti, alle famiglie e al futuro dei nostri figli. Le chiacchiere stanno a zero e nell’amianto servono meno chiacchiere e chiacchieroni e più fatti, perché è finita l’era della preistoria ideologica, come ha sottolineato il MASE, e delle competenze anacronistiche che hanno imputridito situazioni, aggiungo io. Ora inizia davvero il futuro».
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