LA MAPPATURA AMIANTO IN ITALIA DOPO 26 ANNI NON È FINITA E NON È PUBBLICIZZATA

Lo Sportello Amianto Nazionale conduce uno studio sullo stato dell’arte della Mappatura Amianto sul territorio Italiano. A partire dalla legge 257 del 1992 immediatamente dopo la messa al bando dell’inquinante ad arrivare ad oggi, si sono susseguite una serie di normative che determinavano come e chi dovesse svolgere la mappatura e il censimento dei manufatti in cemento amianto.

Lo scopo dello studio dello Sportello Amianto Nazionale non è altro che contestualizzare ciò che gli enti pubblici preposti e le amministrazioni Nazionali , Regionali e Locali , ognuna coinvolta in questo processo hanno fatto sino ad ora.

Inoltre in base alle oramai consolidate leggi sulla trasparenza della Pubblica Amministrazione , proprio per accertare che il lavoro commissionato ad ogni singolo attore , normato con precise direttive e sovvenzionato con opportuni fondi pubblici sia stato fatto bene e abbia riaggiunto lo scopo preposto, tutti i dati relativi ai censimenti ed alle mappature devono essere di dominio pubblico e costantemente attualizzati.

Perciò lo studio parte dal basso, non basandosi sui dati del Ministero dell’Ambiente , ma seguendo il criterio di pubblicità imposto dalla legge che determinerebbe come ogni ente preposto ( ES ARPA , ASL, Provincie ) debbano rendere pubblici i registri di censimento dell’amianto per le aree di competenza e comunicare i dati scaturiti dalle mappature eseguite.

Lo studio ha preso forma dopo la 3° Conferenza Nazionale Amianto a Casale Monferrato , dove lo stesso Ministero dell’ Ambiente ha dichiarato una parzialità dei dati conferiti dalle Regioni  , esplicitando dopo 26 anni come la totalità della “parziale fotografia” Italiana sia basata solo sui dati regionali , senza una opportuna interlocuzione e condivisione con gli enti preposti ( ASL, ARPA e Amministrazioni Locali) al fine di creare una uniforme ed attualizzata informazione.

Perciò è partito il nostro Screening e i nostri tecnici hanno analizzato uno per uno i siti delle ARPA di tutta Italia , i siti delle Regioni , delle Provincie e avviato una ricerca tra gli atti pubblici per vedere se le ASL di tutta Italia pubblicano i dati del censimento per autonotifica.

La situazione che si presenta dopo 26 anni vede solo 8 ARPA Regionali su 20 Pubblicare la Mappatura facendolo in modo più o meno chiaro , ognuna con un criterio soggettivo e una comunicazione al pubblico non uniforme. Solo in rarissimi casi tra queste 8 regioni, si riscontra virtuosismo e completezza dei dati. Un esempio virtuoso è il Piemonte dove i dati pubblicati dalle ARPA hanno una attualizzazione approssimativa recente e una completezza che sfiora la maggioranza dei siti , mentre per le altre regioni , i dati pubblicati rappresentano piccole e singole  porzioni di territorio oltretutto molto vecchie

Le altre 12 ARPA regionali non pubblicano il dato della Mappatura o anche se fosse presente sui siti è praticamente impossibile da raggiungere anche per un pubblico avanzato ed attento.

La situazione si complica ben di più per le ASL , che non dimostrano un criterio uniforme e per di più in molte non hanno risposto alle richieste di accesso agli atti pubblici regolarmente formulate dallo Sportello Amianto Nazionale nell’ambito della Ricerca.

Perciò nel caso delle ASL lo Sportello Amianto Nazionale nell’ambito dello studio ha deciso di pubblicare integralmente le risposte pervenute determinando chiarezza . Solo pochissime ASL tra quelle che hanno risposto alle nostre richieste di accesso agli atti per l’obbligo di pubblicità dei dati , pubblicano correttamente il censimento per autonotifica. Molte ASL dichiarano che i dati non sono pubblici o che i registri sono in aggiornamento e molte demandano responsabilità della pubblicazione in capo ad altri enti , per arrivare poi ad alcune che segnalano indirizzi di pubblicazione inesistenti o errati e che non riportano al censimento.

(Tutte le risposte integrali delle ASL, ATS, ASUL e altre agenzie Cliccando qui)

Ancora più complicata la situazione delle Province e dei Comuni Italiani che per la maggior parte non rendono pubblicità ai dati laddove parzialmente disponibili (Provincie) e non tengono traccia degli elementi di pubblicità e notifica eseguiti per ottenere i censimenti in autonotifica dai cittadini (Comuni)

Di fatto ad oggi sembrerebbe che dopo 26 anni dalla Legge 257 del 92 , dopo che per 26 anni precise regole e continui opportuni investimenti e stanziamenti economici in materia , la mappatura non superi il 30 % del territorio , ben lontano dall’essere completata e ogni addetto incaricato nel tempo per terminare e chiarire il panorama, ragioni singolarmente , senza un omogeneo protocollo di comunicazione,  senza regole per una trasparenza comune finalizzata al raggiungimento dell’obiettivo e ad una corretta informazione pubblica.

Siamo a disposizione degli enti , dei Comuni, delle Regioni, delle Province per uniformare il linguaggio secondo un preciso progetto che abbiamo proposto allo Stato Centrale, nell’ambito delle osservazioni a Margine della 3° Conferenza Amianto consegnate dal Coordinamento Nazionale Amianto al Ministro dell’Ambientedichiara Fabrizio Protti Presidente dello Sportello Amianto Nazionale che prosegueNon voglio commentare questi dati, credo che ognuno di noi possa farsi la sua idea sul panorama . Voglio solo che le parti si uniscano, si faccia un bilancio dopo 26 anni, si constati lo stato dell’arte e sommate vittorie e sconfitte preso atto delle responsabilità di ognuno per una conduzione che non ha portato al risultato, si intraprenda la giusta rotta per arrivare a chiudere questo annoso semplice capitolo. La statistica corretta è alla base dell’informazione necessaria ad ogni gestione efficace. È necessario perciò che i dati siano completi , aggiornati e chiari per poter attuare percorsi efficaci. Se il problema non ha un percorso chiaro verso la soluzione dopo 26 anni non è da meravigliarsi dal momento che non se ne conosce ancora entità estensione e stato dell’arte. Perciò lo Sportello Amianto Nazionale continua a collaborare con chi vorrà nella pubblica amministrazione, intraprendere un percorso virtuoso e tecnicamente efficace“.

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