PERICOLO AMIANTO: Per rincorrere i soldi del PNNR il Ministero li ha tollerati?
Il testo del decreto pubblicato il 27 Settembre in Gazzetta Ufficiale è stato firmato digitalmente il 15 Luglio 2022 dall’EX Ministro della Transizione Ecologica Cingolani.
Cemento, mattoni, piastrelle e ceramiche, ma anche miscugli o scorie di terre e rocce da scavo tutto materiale che sappiamo potrebbe contenere anche amianto. Da oggi all’insegna dell’END OF WASTE “Economico” è possibile ributtare tutto per strada rispettando una tabella ed evitando lo stoccaggio in discarica dedicata.
Si ristruttura sempre di più grazie all’impulso delle agevolazioni fiscali e del Pnrr e da adesso anche liberarsi dei rifiuti dall’attività di demolizione sarà molto più semplice.
A stabilire che fine faranno è il decreto emanato dal ministero della Transizione ecologica lo scorso 27 settembre, ora pubblicato in Gazzetta Ufficiale firmato digitalmente dall’EX Ministro Cingolani a Luglio di quest’anno.
È grazie a questo decreto se questi materiali potranno essere riutilizzati in modo circolare, trasformandosi in materia prima seconda da impiegare sempre nell’ambito delle costruzioni, senza avere bisogno di estrarre nuovi materiali dalle cave certamente e ciò’ grazie a questo decreto potrà accadere a quanto sembra anche tollerando la presenza di amianto al loro interno (100mg x Kg) e senza stabilire chi, come e cosa dovrà controllare e le relative responsabilità civili e penali in merito.
Gli allegati al decreto “abbozzano” come controllare i pericoli e quando il riciclo potrà eventualmente avvenire. Lo fanno attribuendo dei parametri di test sui contaminanti ma appunto questi parametri rendono poco chiare o addirittura omettono applicabilità e sopratutto responsabilità, garantendo forse l’unico risultato che anche la già eccessiva presenza di 100 mg per kg di fibre di Amianto tollerata in nome dell’economia circolare, possa rischiare di essere un inutile e incontrollata indicazione superata senza grossi conseguenze da tutti, lasciando di fatto impuniti operatori privati (Controllati) e dello Stato (controllori) qualora le condotte fossero pregiudizievoli.
Come sempre accade la domanda è : “Se il controllo preventivo non corrispondesse al risultato di una indagine consuntiva a causa di problemi di Salute scaturiti nei territori o di evidenze di natura “ambientale” chi va in galera ? Il privato e tutti gli uomini dello Stato, delle agenzie ambientali, delle “Aziende Sanitarie” che non hanno ben lavorato verificato e perciò’ contribuito all’ipotesi delittuosa?”
E’ indubbio che oggi questi rifiuti rappresentano il 48 per cento del totale dei rifiuti prodotti nel nostro Paese e che finora non era possibile impiegarli nuovamente come materia prima seconda, ma è indubbio a nostro avviso che il costrutto che “spinge” li riutilizzo potrebbe essere debole e rischioso, perchè se pur per farlo, dovranno superare un test che ne assicuri la non tossicità, ci permettiamo di evidenziare che viene “per legge” considerata tollerabile la presenza di 100 mg/Kg di presenza di Amianto in questi materiali e che comunque il decreto e gli allegati non determinano responsabilità di carattere civile e penale a controllati e controllori che non lavorano nel rispetto della legge.
Probabilmente lo scopo del decreto del MiTe è quello di agire in maniera incisiva sul settore edilizio che, come spiega produce il 48,4 per cento dei rifiuti non pericolosi prodotti in un anno nel nostro Paese sotto forma di scarti delle attività di costruzione e demolizione di edifici, opere pubbliche, ristrutturazioni di abitazioni private, sino ai crolli e alle macerie conseguenti agli eventi sismici, purtroppo non infrequenti.
In tutto si tratta di circa 70 milioni di tonnellate di rifiuti (di cui circa 60,6 milioni provenienti dai circuiti degli speciali, 400.00 tonnellate dagli urbani) e rappresentano quasi la metà del totale annuo, ma tollerare l’amianto è coerente vista l’acclarata pericolosità del materiale ?
Ebbene un caso simile fu proposto già qualche anno fa da un TESTO UNICO AMIANTO che “tollerava” l’assimilazione del rifiuto da crolli e catastrofi naturali a un’inerte qualsiasi e ciò’ ai tempi fu oggetto di attento dibattito Scientifico e Politico tanto che il testo non passo’ proprio per l’incoerenza di criterio rispetto alla pericolosità acclarata dell’amianto.
Oggi nel 2022 in nome del “progresso” finalmente una regolamentazione sancisce una verità pratica che risolverà il problema “oggi” dal momento che “del doman’non v’è certezza”.
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