Un servitore dello Stato che lo Stato non riconosce e non ringrazia
Il caso di “Antonio Dal Cin”, ex Appuntato Scelto della Guardia di Finanza che ha contratto l’asbestosi durante lo svolgimento del servizio attivo in GDF.
A quanto si apprende è Malato e mai gli è stato riconosciuto lo stato di “Vittima del dovere”, diritto che parrebbe evidentemente legittimo, se non altro in forza della dichiarata dipendenza da causa di servizio della malattia di cui risulta affetto.
Questa per logica potrebbe essere la regola ma a quanto pare, al militare a cui è stata riconosciuta la “Causa di Servizio”, non è stato concesso lo stato di “vittima del dovere” che il medesimo Comitato di Verifica, ci racconta l’ex militare, ha bocciato se pur a quanto sembra l’iter non è concluso ed il decreto di negazione non è stato ancora notificato.
Dal Cin, addolorato ci ha chiesto di pubblicare integralmente la lettera qui riportata e rivendica questo importante riconoscimento affinché possa essere esteso a tutti gli altri militari che soffrono di malattie asbesto correlate, contratte in servizio, oltre ai molti che purtroppo sono deceduti per gli stessi motivi.
Lo stato di “Vittima del Dovere” aprirebbe un varco di dignità di cui i militari hanno pieno diritto per come già determinato in altre circostanze e darebbe orgoglio a chi per uno stato si è ammalato e per questo stato dovrebbe essere il primo tra gli eroi.
Per questo l’ex finanziere torna a scrivere al Comando Generale della Guardia di Finanza e noi pubblichiamo su sua richiesta, integralmente la sua lettera , dando spazio alla Sua voce da ambasciatori di ciò che appare come un dramma dell’ennesima discriminazione .
Spett. Comando Generale della Guardia di Finanza Direzione Enti
Previdenziali, Assistenzali e Protezione Sociale Sezione Vittime del
Dovere Viale XXI Aprile, 55 (00162) ROMA tel.: +xxxxxxxxxxxxxx (interpol.:
xxxxxxxxxxxx) email: xxxxxxxxxxxxxx@gdf.it
Spett. Comando Generale della Guardia di Finanza, si replica alla pregiata
Vs (RM0010956 – SEZIONE VITTIME DEL DOVERE xxxxxxx@gdf.it)
pervenuta in data 02.11.2016 all’indirizzo di posta elettronica (xxxxxxx@gmail.com), che si intende integralmente qui riportata e di cui si
contesta estensivamente il contento e il giudizio, perché infondati e perché violativi dei diritti del sottoscritto. In data 09.05.2016, il Capo di Stato maggiore della Guardia di Finanza, Gen. D. Giancarlo Pezzuto, anche a nome del Comandante Generale, ha replicato alla missiva dello scrivente del 29.02.2016, peraltro pubblicata pure su Affaritaliani, con comunicazione di cui al Prot. N.148148355/2016 del 10.05.2016, con la quale ribadiva che: «La salute e il benessere del personale – si legge nel documento – costituiscono tematiche di prioritario interesse per l’amministrazione, che si prodiga costantemente affinché l’attività di servizio si svolga in una cornice di assoluta sicurezza. In tale contesto, anche a nome del comandante generale, desidero manifestarle la più sentita vicinanza per le problematiche familiari evidenziate e rappresentarle che, sebbene il riconoscimento dello status di vittima del dovere competa alle pertinenti strutture del Ministero dell’Interno, il Corpo segue con particolare attenzione gli sviluppi della sua istanza». In data 27.01.2016, il Centro Informatico Amministrativo Nazionale della Guardia di Finanza – Ufficio trattamento Economico Personale in Quiescenza produceva la Determinazione Dirigenziale n. 115/D, poi notificata al sottoscritto in data 28.05.2016 presso gli uffici della Brigata della Guardia di Finanza di Sabaudia, unitamente alla Delibera del Comitato di Verifica per le Cause di Servizio, adunanza n. 354/2015 del 23.12.2015. Da entrambi i documenti, risulta in modo chiaro, inequivocabile ed incontrovertibile che l’infermità “asbestosi pleurica” è giudicata “Sì dipendente da Causa di Servizio”, sulla base di specifiche motivazioni, tra le quali spicca: “All’esame della documentazione sanitaria e degli atti allegati è dato ravvisare, nel caso di specie, il nesso di casualità utile tra l’infermità denunciata dal richiedente e riscontrata dalla Commissione Medica con l’attività di servizio prestata e che, comunque, gli elementi e le circostanze di fatto evidenziati si prospettano in rapporto di valida efficienza etiopatogenetica con l’insorgenza e l’evoluzione della predetta affezione”. L’Avv. Ezio Bonanni, che assiste e difende il sottoscritto Sig. Dal Cin Antonio, ha messo in evidenza attraverso specifiche indagini difensive che anche tra i militari della Guardia di Finanza sussiste un rischio amianto e che le patologie dello scrivente sono avvinte da nesso causale con l’attività di servizio e che dunque il relativo riconoscimento è legittimo. In particolare per quanto riguarda l’asbestosi pleurica, che è patologia asbesto correlata dose dipendenti, che non può essere ascritta ad eventuali inesistenti esposizioni extralavorativa. Tra l’altro, il riconoscimento della causa di servizio avrebbe dovuto portare anche al riconoscimento della qualità di vittima del dovere in favore del sottoscritto, in riferimento alle norme del D.P.R. 461/2001. Come è possibile che nella istruttoria e definizione della procedura amministrativa per il riconoscimento di vittima del dovere non si faccia riferimento alla patologia “Asbestosi Pleurica”, che tra l’altro è stata riconosciuta Sì dipendente da Causa di Servizio pronunciando parere Negativo al riconoscimento di “Vittima del Dovere”? Il sottoscritto quindi confida nell’autorevole intervento di legalità di Codesta Autorità in relazione a quanto deliberato dal CVCS (Comitato di Verifica per le Cause di Servizio), nell’adunanza N. 28 del 26.10.2016, con il parere N. 027112016, nelle cui considerazioni evidenzia che “per il diritto ai benefici previsti dal D.P.R. 243/2006 presupposto necessario ed indispensabile è il riconoscimento ai sensi del D.P.R. 461/2001”, senza però tener conto “dell’Asbestosi pleurica”, patologia riconosciuta Sì dipendente da Causa di Servizio. Peraltro, il Consiglio di Stato – Sezione Terza, nell’adunanza del 4 maggio 2010, NUMERO AFFARE 01693/2010, esaminati gli atti con cui il Ministero della Difesa espone i delicati problemi connessi all’insorgenza delle patologie, anche mortali, contratte in servizio e per causa di servizio da personale militare e civile della difesa a seguito di esposizione all’amianto, e con cui si pone la questione relativa all’inclusione delle infermità “asbesto-correlate” contratte dal citato personale tra quelle che, ai sensi dell’articolo 1, comma 564, della legge 23 dicembre 2005 n. 266, consentono l’equiparazione dei destinatari alle “vittime del dovere”, precisa che ai fini del riconoscimento della condizione di equiparato alla vittima del dovere, è necessario e sufficiente che il militare abbia contratto l’infermità in occasione o a seguito dello svolgimento della propria attività di servizio a bordo delle unità navali, ovvero, su mezzi o in infrastrutture militari nei quali era “documentabilmente” presente amianto. Per quanto sopra, unitamente alla presente, lo scrivente Invio copia del Verbale in argomento, per cui CHIEDE che l’Amministrazione Guardia di Finanza, preso atto del contenuto del Verbale emesso dal Comitato di Verifica per le Cause di Servizio nell’adunanza N. 28 del 26.10.2016, con il parere N.027112016, in “Autotutela”, renda edotto lo stesso Ente ed anche il Ministero dell’Interno che cura l’iter di riconoscimento di “Vittima del Dovere”, che sussiste il riconoscimento della dipendenza da Causa di Servizio, ai sensi del D.P.R. 461/2001”, a tale riconoscimento, come espressamente evidenziato dal Comitato di Verifica, è presupposto necessario ed indispensabile per ottenere il riconoscimento di “Vittima del Dovere”. Chiede pertanto che Il Comando Generale della Guardia di Finanza, notifichi in Autotutela la Determinazione Dirigenziale n. 115/D datata 27.01.2016 del Centro Informatico Amministrativo Nazionale della Guardia di Finanza – Ufficio trattamento Economico Personale in Quiescenza, unitamente alla Delibera del Comitato di Verifica per le Cause di Servizio, adunanza n. 354/2015 del 23.12.2015, così come notificata al sottoscritto in data 28.05.2016 presso gli uffici della Brigata della Guardia di Finanza di Sabaudia, unitamente alla Delibera del Comitato di Verifica per le Cause di Servizio, adunanza n. 354/2015 del 23.12.2015. Quanto sopra, riveste carattere di urgenza.
Cordiali saluti.
Lì, 11.11.2016
Antonio Dal Cin
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